#4 Riflessi_oni

Perché il Museo D’Orsay ha molto del mio mondo invisibile?

Scatti “rubati” passeggiando….Settembre 2024

A 86 anni dall'inaugurazione della stazione ferroviaria, il Museo D’Orsay venne aperto al pubblico il 1º dicembre 1986.
La struttura originaria ha subito varie trasformazioni nel tempo: da caserma a stazione ferroviaria, fino alla sua ultima destinazione come Museo. È stato così restituito al mondo nel suo splendore, grazie a una progettazione che ha saputo valorizzare i suoi punti di forza, come la luce filtrante attraverso il vetro della volta, magnificamente recuperata dall’antica stazione ferroviaria.

Il Museo accoglie opere create tra il 1848 e il 1914, i più grandi capolavori dell’impressionismo e del post-impressionismo.

La prima e unica volta che ho varcato quel Museo risale agli anni 2000. Era il sogno di allora, realizzato: vedere con i miei occhi gli “amori” che avevano nutrito la mia formazione artistica.
In particolare, Monet e il suo costante dipingere per cogliere la luce nel passare del tempo.

I valori di allora, che in parte sono ancora quelli di oggi, hanno trovato gioia in quel momento vissuto, così intenso che, se chiudo gli occhi, quell’essere lì lo ricordo ancora nitidamente.

Sono tornata altre volte a Parigi, ma non sono più tornata al Museo. Tuttavia, prima di lasciare questa terra, vorrei tornarci. Perché lì il cuore si anima più che altrove.

E tu? Hai un luogo che rappresenta il tuo mondo invisibile? Ci hai mai pensato?

 Un viaggio personale e intimo che unisce passato, presente e futuro, in cui il Museo D’Orsay diventa simbolo di un mondo invisibile fatto di luce, arte e memoria.

·   Trasformazione e bellezza senza tempo
Il Museo D’Orsay incarna la capacità di evolversi nel tempo, trasformando una struttura storica in un capolavoro architettonico e artistico che celebra la luce e la memoria.

·   Amore per l’arte come nutrimento personale
Gli impressionisti e post-impressionisti, in particolare Monet, rappresentano per me una fonte di ispirazione e un legame profondo con la luce e il trascorrere del tempo.

·   Ricordi indelebili e nostalgia positiva
La mia prima visita al Museo è un momento di vita che continua a vivere dentro di me, un’esperienza che ha animato il mio cuore e definito i miei valori artistici.

·   Desiderio e speranza per il futuro
Il sogno di tornare al Museo D’Orsay esprime un desiderio autentico di rivivere un luogo che per me rappresenta connessione, vitalità e bellezza interiore.

E la foto impressa in primo piano che c’entra? Le mie riflessioni partano sempre da momenti vissuti. Su di lei ancora devo sedimentare il momento in cui è entrata a far parte del mio percorso… tornerò (…)

L’opera è di Gianfranco Meggiato Respiro Quantico 2023 ed era un’installazione a cielo aperto a Forte dei Marmi (LU)

Sabrina Murgia